Vecchia caldaia da sostituire? Con quali agevolazioni è possibile portare in detrazione le spese sostenute? Facciamo chiarezza.
Stai pensando di cambiare la tua caldaia per sostituirla con una più efficiente?
Decidere di rinnovare l’impianto di climatizzazione invernale è un’ottima soluzione per ridurre costi e consumi per il riscaldamento, in più hai l’opportunità di risparmiare grazie agli sgravi fiscali previsti dal Governo per gli investimenti sul risparmio energetico.
In particolare, per la sostituzione della caldaia puoi beneficiare di diverse aliquote di detrazione a seconda del tipo di prodotto che scegli.
Vediamo insieme i dettagli di ogni soluzione, i requisiti per avere le agevolazioni e quali sono i limiti di spesa.
Il Bonus Caldaia: tutti i dettagli
La prima detrazione fiscale dedicata esclusivamente alla sostituzione della caldaia è il Bonus Caldaia, un’agevolazione che rientra tra gli Ecobonus, il pacchetto degli incentivi previsti dal Governo per agevolare l’efficientamento energetico delle abitazioni.
Attualmente valido fino al 31 dicembre 2021, il Bonus Caldaia consente di recuperare sulla dichiarazione dei redditi fino al 65% delle spese sostenute per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, variando le aliquote in base alla tipologia di caldaia installata:
- l’aliquota è pari al 65% quando si installa un impianto dotato di pompa di calore o scaldacqua a pompa di calore, oppure una nuova caldaia a condensazione, di classe A o superiore, dotata di valvole di termoregolazione evolute;
- l’aliquota scende al 50% se la nuova caldaia è a condensazione di classe A, ma senza valvole di termoregolazione;
- non è invece previsto alcun tipo di agevolazione per la sostituzione e l’installazione di caldaie di classe inferiore alla A. Ricordiamo inoltre che questo tipo di incentivo è valido soltanto se si tratta di una sostituzione e non sarà quindi utilizzabile se nell’immobile non è già presente un impianto di riscaldamento.
Per poter usufruire del Bonus Caldaia non ci sono limiti ISEE ma è necessaria la certificazione rilasciata da un tecnico abilitato che riporti lo stato delle cose prima e dopo gli interventi effettuati e che dimostri il rispetto di tutti i requisiti richiesti dalla normativa.
Tra le spese ammesse troviamo quelle di smontaggio, fornitura e posa in opera delle apparecchiature necessarie, quelle di adeguamento della rete di distribuzione e quelle relative alle prestazioni professionali.
L’importo massimo detraibile è pari a 30.000 euro da portare in detrazione in 10 quote annuali di pari importo solo se il pagamento è stato effettuato con un metodo tracciabile e se si dimostra di essere i proprietari o nudi proprietari dell’abitazione in cui viene effettuata la sostituzione della caldaia, i titolari di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione o superficie), gli affittuari o i comodatari.
Sostituzione caldaia e Superbonus 110%
La seconda detrazione fiscale che comprende la sostituzione dell’impianto termico tra i lavori ammessi è il Superbonus 110%, a patto che questo intervento contribuisca al miglioramento energetico dell’immobile permettendogli di salire di due classi energetiche.
Va da sé che difficilmente la sola sostituzione della caldaia riuscirà a soddisfare tale requisito energetico, perciò per avere la detrazione al 110% sarà necessario effettuare la sostituzione insieme ad altri interventi trainanti previsti all’interno del Superbonus e che riportiamo nel dettaglio in questo articolo.
Ricordiamo inoltre che, in alternativa alla detrazione del 110% da ripartire in cinque quote annuali di pari importo entro i limiti di capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi, è possibile optare per la cessione del credito e lo sconto immediato in fattura.
Caldaia a condensazione, ibrida o pompa di calore?
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