L’attesa proroga del Superbonus 110% è arrivata. Per adesso è riservata solo ai condomini, ma si prospetta un’apertura anche per gli edifici unifamiliari.
La partita è ancora aperta! Ecco cosa potrebbe cambiare.
Il Superbonus 110%, l’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili, resterà in vigore anche nel 2023.
Dunque ci sarà ancora tempo per beneficiare del maxisconto che consente di rinnovare il patrimonio immobiliare in ottica sostenibile, senza gravare sulle tasche dei cittadini.
Tuttavia per il momento la proroga interessa solo i condomini, mentre restano escluse ville, edifici unifamiliari e quelli funzionalmente indipendenti.
Perché concedere la proroga solo ai condomini?
Perché sono stati i più penalizzati dalle lunghe tempistiche necessarie per attivare la macchina burocratica del Superbonus 110%.
Secondo i dati dell’Enea, alla fine di settembre 2021 solo poco più di 6mila condomini avevano deliberato i lavori, contro quasi 40mila edifici unifamiliari.
Tuttavia c’è da sottolineare che anche questi ultimi hanno incontrato non poche difficoltà, specialmente nei primi mesi di vita della misura.
Come avrai avuto modo di constatare tu stesso seguendo gli aggiornamenti del blog di Alternativa Impianti nell’ultimo anno, c’è voluto molto tempo affinché il Superbonus 110% diventasse completamente operativo, e solo quest’estate c’è stato il decisivo snellimento burocratico, grazie all’introduzione della CILAS, cioè la CILA specifica e semplificata, che sostituisce la certificazione di stato legittimo dell’immobile (→trovi le ultime modifiche normative nel nostro articolo dedicato, cliccando qui).
Alla luce di questo, la proroga parziale della misura potrebbe andare incontro ad un’apertura: infatti in vista dell’approvazione della legge di Bilancio, il Governo starebbe già lavorando ad una proroga che comprenda anche i villini, ma con limiti di reddito.
In pratica, secondo le ultime indiscrezioni, il Superbonus potrebbe restare valido anche per case unifamiliari indipendenti, per sei mesi, ma introducendo una soglia Isee che potrebbe essere fissata a 25.000 euro.
Resta comunque chiaro il proposito del Governo, che ha interpretato sin dall’inizio il Superbonus come una misura a carattere temporaneo, utile a sostenere l’economia in un momento di crisi e indirizzare risorse sull’efficientamento energetico e antisismico, per poi essere abolita.
A questo proposito, un’altra opzione al vaglio dei ministri vedrebbe l’introduzione di una proroga lunga per il 2024 e il 2025 con la Legge di Bilancio 2022, con un sistema di graduale riduzione dell’incentivo: il Superbonus scenderebbe prima al 70 e poi al 65%, tornando di fatto ad allinearsi con l’Ecobonus ordinario.
In ogni caso, per sapere se ci sarà l’intesa sulla proroga dell’incentivo al 110% anche per case singole, ville e villette, dovremo attendere l’ufficialità della Manovra.