Un dibattito particolarmente sentito quello del cambio orario. Ma quali sono i pro e i contro di questa decisione? Vediamolo insieme.
Nella notte tra il 29 e 30 ottobre scorsi abbiamo avuto la piacevole opportunità di dormire un’ora in più. Infatti, come ogni anno dal 1996 nel nostro Paese è scattata la cosiddetta ora solare, in vigore dall’ultima domenica di ottobre fino all’ultima domenica di marzo.
Il cambio dell’ora di quest’anno però potrebbe essere l’ultimo. Già, perché i Paesi dell’Unione Europa stanno da qualche anno discutendo sulla possibilità di eliminare del tutto l’orario solare.
Non senza pareri contrastanti, soprattutto tra i paesi Mediterranei, che vorrebbero tenerla, e quelli del nord Europa, favorevoli all’abolizione. Nell’attesa che venga presa una decisione definitiva, vediamo che cosa comporta questo cambio di orario da un punto di vista energetico.
Cambio orario: si risparmia davvero?
Ma prima facciamo un passo indietro: che cos’è e a che cosa serve l’ora legale?
L’ora legale non è altro che una convenzione introdotta nel periodo primavera-estate che consiste nello spostamento di un’ora in avanti delle lancette dell’orologio, con l’obiettivo di sfruttare al massimo le ore di luce della giornata.
In questo modo le attività lavorative e le abitazioni private possono risparmiare sui costi dell’energia per l’illuminazione sfruttando il maggior numero di ore di luce.
L’ora solare, che quindi possiamo definire come l’orario naturale, prevede invece lo spostamento delle lancette indietro di un’ora e si adotta a partire dall’autunno (ultima domenica di ottobre) fino all’ultima domenica di marzo.
Data anche la situazione energetica attuale, la domanda che sorge spontanea quindi è: quanto fa risparmiare questo cambio?
Secondo i dati relativi al 2020, l’ora legale ha permesso di risparmiare circa 400 milioni di kilowattora di energia, per un risparmio economico totale di circa 66 milioni di euro.
Significativi anche i benefici ottenuti a livello ambientale: infatti, nello stesso periodo sono state immesse nell’atmosfera 250mila tonnellate in meno di CO2.
Prendendo invece un riferimento temporale più ampio, dal 2004 al 2020 l’Italia, grazie all’ora legale, ha risparmiato complessivamente circa 10 miliardi di kilowattora, l’equivalente di 1 miliardo e 720 milioni di euro.
La decisione dell’Unione Europea
Sono proprio questi dati così incoraggianti ad aver messo in difficoltà l’Unione Europea: se da un lato i Paesi del Nord preferiscono abolire l’ora legale perchè allunga esageratamente le giornate (basti pensare che, in alcune zone, si vivono ben 24 ore di sole durante la stagione estiva), dall’altro i Paesi del Mediterraneo preferiscono sfruttare fino all’ultimo minuto di luce solare.
Per questo motivo, già nel febbraio del 2018, il Parlamento Europeo ha convocato una commissione per discutere sui pro e sui contro del cambiamento dell’ora.
Oltre all’analisi di numerosi studi scientifici, soprattutto in merito all’impatto sulla salute dell’uomo, il Parlamento ha svolto anche un sondaggio tra i cittadini europei che ha rivelato che l’84% dei votanti è favorevole all’abolizione del cambio dell’ora.
La votazione della Commissione si è poi svolta il 4 marzo 2019, con 23 voti favorevoli 11 contrari e 0 astenuti. Quello che è stato abolito in realtà non è l’ora legale in sé, quanto piuttosto il cambio di orario.
Infatti, a ciascun paese dell’Unione Europea sarà data la possibilità di scegliere se tenere l’ora legale o quella solare per tutto l’anno, senza possibilità di passare dall’una all’altra come avviene adesso.
In attesa di capire quale sarà la decisione definitiva del Governo Italiano, che comunque spinge per il mantenimento del duplice orario, l’unica certezza è che per sfruttare realmente la luce del sole tutto l’anno e risparmiare sull’energia, c’è solo un modo: installare un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo.
Attraverso questo sistema, l’energia elettrica prodotta dal sole, oltre ad essere consumata durante il giorno, si incanala nelle batterie per essere sfruttata anche in un secondo momento: un sistema che lo rende l’impianto ideale anche durante le giornate con poche ore di sole.
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