L’Unione Europea dà il via libera alle nuove direttive per migliorare l’efficienza energetica di tutti gli edifici degli Stati membri. Ecco tutti i dettagli della Direttiva UE.
Emissione zero entro il 2050: è questo l’obiettivo dell’Unione Europea che, giusto qualche giorno fa, dall’Eurocamera ha approvato la Direttiva UE Casa Green con ben 343 voti favorevoli.
Un traguardo importante e raggiungibile soltanto mettendo in atto una serie di normative finalizzate proprio a ridurre al minimo qualsiasi tipo di emissione dannosa per l’ambiente, specialmente nel settore edilizio.
Ed è proprio questa la direzione intrapresa dall’Unione Europea che, con la nuova Direttiva, punta a migliorare la classe energetica di tutti gli edifici residenziali entro il 2030. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Che cos’è la nuova Direttiva UE Casa Green?
La nuova Direttiva Casa Green è un pacchetto di norme atto a promuovere la ristrutturazione e la costruzione di edifici ad alta classe energetica, il cui obiettivo finale è proprio quello di ridurre le emissioni di gas e il consumo di energia nel settore edile entro il 2030, fino ad azzerarlo completamente entro l’anno 2050.
Infatti, secondo quanto previsto dall’UE, entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E e la classe D entro il 2033, abbassando così al 15% la percentuale massima degli edifici in classe G presenti in ciascun Stato membro.
Invece, per quanto riguarda gli edifici non residenziali e pubblici, il raggiungimento di queste stesse classi energetiche dovrà avvenire in anticipo, rispettivamente entro il 2027 e il 2030.
Per farlo, all’interno della Direttiva l’Unione Europa ha previsto la ristrutturazione obbligatoria per tutti gli edifici che attualmente dispongono di una classe energetica inferiore alla E, da realizzare al momento della vendita, dell’affitto o delle operazioni di ristrutturazione.
Tra i lavori da eseguire, la nuova Direttiva prevede anche la dotazione di tecnologie solari per tutti i nuovi edifici per i quali sia tecnicamente ed economicamente possibile, da eseguire entro il 2028 per gli edifici non residenziali ed entro il 2032 per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti.
La situazione in Italia
Non essendoci una classificazione energetica uguale per tutti gli Stati membri, va da sé che tempistiche e modalità varieranno da nazione a nazione per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Unione Europea.
Ciascun Governo dovrà quindi emanare dei piani nazionali di ristrutturazione in cui prevedere dei regimi di sostegno ad hoc per facilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti, allestendo dei punti di informazione, prevedendo dei premi per le ristrutturazioni profonde e dei sussidi mirati da destinare alle famiglie vulnerabili.
Nello specifico per quanto riguarda l’Italia, stando ai dati ENEA, ben il 74% delle case ha una classe energetica inferiore alla D, perciò si rende necessario ampliare e potenziare ulteriormente gli incentivi e le misure economiche già presenti (come il Superbonus, il Bonus Ristrutturazioni e così via).