Superbonus 110% e controlli dell’Agenzia delle Entrate: cosa c’è da sapere?

Superbonus 110% e controlli dell’Agenzia delle Entrate: cosa c’è da sapere?

SUPERBONUS 110%, Quanto tempo ha l’Agenzia delle Entrate per effettuare i controlli? Cosa succede se il Fisco riscontra una carenza dei requisiti previsti per accedere all’agevolazione? Come mettersi al riparo?

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Il Superbonus 110% offre la possibilità di risparmiare cifre ingenti sull’esecuzione di opere altrettanto importanti, relative al miglioramento energetico dell’edificio e/o antisismiche.

Parallelamente, anche le sanzioni per chi beneficia della detrazione senza averne diritto sono proporzionate alla mole della detrazione.

Dunque, viste la complessità della burocrazia legata al bonus e le possibili conseguenze di un errore, molti contribuenti sono titubanti nell’intraprendere i lavori e nel richiedere l’incentivo, proprio perché temono di ritrovarsi ad avere a che fare con gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Se l’Agenzia rileva che non sussistono le condizioni per la fruizione del Superbonus, il contribuente deve restituire all’Erario il credito, dal momento che il Fisco può agire per il recupero degli importi illegittimamente detratti, più interessi e sanzioni.

Ma quali sono i controlli dell’Agenzia delle Entrate?

I controlli che vengono posti in campo sono gli stessi che l’Agenzia esegue in relazione ad altre detrazioni e ad altre agevolazioni.

In particolare, se si utilizza il Superbonus come detrazione dall’imposta in dichiarazione dei redditi, i controlli sono essenzialmente di natura documentale, fiscale e/o tributaria, e non accertamenti di carattere urbanistico.

Tali verifiche sono finalizzate a verificare la sussistenza dei requisiti che danno diritto all’agevolazione (come ad esempio il rispetto dei limiti di spesa e la correttezza dei documenti predisposti).

Stando a quanto riportato nella circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020, nello specifico il controllo dell’Agenzia delle Entrate riguarda:

  • le fatture o le ricevute fiscali delle spese sostenute per gli interventi;
  • le ricevute dei bonifici bancari o postali con i quali sono stati pagati i lavori;
  • la dichiarazione di consenso ai lavori del proprietario (per lavori effettuati dal detentore dell’immobile);
  • la delibera dell’assemblea condominiale per lavori su parti comuni degli edifici;
  • l’asseverazione tecnica trasmessa all’ENEA per interventi di miglioramento energetico;
  • l’asseverazione tecnica per gli interventi antisismici.

Quindi il contribuente è tenuto a conservare tutta la documentazione fiscale che attesti il sostenimento della spesa.

Se si sceglie la detrazione, l’Agenzia delle Entrate ha 13 anni di tempo per fare i dovuti accertamenti.

Cosa cambia per chi ha scelto sconto in fattura e cessione del credito?

Se il cittadino si è avvalso della cessione del credito e dello sconto in fattura, in materia di accertamento fiscale non cambia granché: in caso di decadenza dal bonus sarà comunque il beneficiario del Superbonus a dover restituire i soldi allo Stato.

Infatti i fornitori e, più in generale, i soggetti che hanno acquistato il credito d’imposta maturato a seguito degli interventi saranno responsabili solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in modo irregolare o in misura maggiore rispetto a quello ricevuto.

Quindi, se un soggetto acquisisce un credito d’imposta, ma durante gli accertamenti documentali dell’Agenzia delle Entrate (o dell’ENEA) viene rilevato che il contribuente non aveva diritto alla detrazione, il cessionario che ha acquistato il credito in buona fede non perde il diritto ad utilizzarlo.

→ In caso di cessione del credito, l’Agenzia delle Entrate ha 8 anni di tempo per fare gli accertamenti.

Il sistema di controlli preventivi ex ante che il legislatore ha stabilito ai fini del Superbonus 110% serve proprio a ridurre le possibilità di un utilizzo non corretto dell’agevolazione ed è costituito da due attestazioni fondamentali:

  1. il visto di conformità rilasciato dal professionista in relazione alla sussistenza dei requisiti in relazione alla documentazione fiscale alla base della fruizione dell’agevolazione;
  2. l’asseverazione, ovvero un documento rilasciato sempre da un professionista abilitato che certifica i requisiti tecnici che devono avere i lavori agevolati e, soprattutto, la congruità delle spese che sono state pagate dal contribuente.

In definitiva, chi intende realizzare un intervento soggetto ad agevolazioni fiscali, per non incorrere in violazioni e rischiare perciò la perdita del beneficio deve giocare d’anticipo!

La prima cosa da fare è rivolgersi a professionisti in grado di valutare quali sono gli interventi davvero realizzabili sull’immobile, di eseguirli a regola d’arte e di occuparsi di tutta la parte documentale che permetterà di beneficiare della maxi-detrazione.

Per accedere e sfruttare al massimo il Superbonus 110%, noi di Alternativa Impianti siamo a tua disposizione!

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