Generare energia elettrica di notte è finalmente possibile grazie ai pannelli anti-solari. Ecco tutti i dettagli di questa nuova tecnologia
Quando si parla di pannelli fotovoltaici e di produzione di energia pulita, ormai ci si riferisce ad una tecnologia che si sta espandendo a macchia d’olio anche nel nostro Paese.
È diventato così frequente vedere distese di pannelli ai lati delle autostrade o sui tetti delle abitazioni, che quasi non ci facciamo più neanche caso.
Tutti sanno che, per poter funzionare, un pannello fotovoltaico ha bisogno del sole.
E se ti dicessimo che esistono dei pannelli fotovoltaici in grado di generare corrente anche di notte?
La notizia arriva dagli Stati Uniti, dove un team di ricercatori dell’Università di Stanford è riuscito a creare dei pannelli anti-solari, che funzionano in maniera diametralmente opposta ai classici pannelli fotovoltaici, riuscendo a generare energia elettrica anche in assenza di radiazioni solari.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Applied Physics Letters, illustra anche un’altra importante caratteristica di questa tecnologia, e cioè che può essere integrata direttamente nei pannelli solari già esistenti.
Celle anti-solari: come funzionano?
Questi nuovi pannelli anti-solari sono in grado di generare fino a 50 watt di potenza per metro quadrato.
Potrebbe non sembrare molta energia, ma se la confrontiamo con quella prodotta fino a oggi dai classici pannelli solari durante la notte, cioè zero, è già qualcosa!
Ma come funziona questa nuova tecnologia?
Esattamente all’opposto dei tradizionali pannelli fotovoltaici: il dispositivo non sfrutta il calore generato dal sole ma bensì quello generato dalla Terra. Infatti, se di notte prendiamo un corpo relativamente caldo (come lo sono tutti i corpi che hanno una temperatura diversa dallo zero assoluto) e lo si punta verso il cielo, esso emanerà una certa quantità di calore.
Questo calore viene sprigionato sotto forma di luce infrarossa e di fatto è una vera e propria forma di energia.
Per generare elettricità con i pannelli anti-solari si utilizza dunque un altro tipo di cella: non più quella fotovoltaica, bensì una cella termo radioattiva, che genera energia irradiando calore verso l’ambiente circostante.
Queste celle sono molto più efficienti rispetto a quelle tradizionali, perché sono in grado sia di trasformare la radiazione solare in corrente durante il giorno, sia di sfruttare il calore residuo accumulato per generare altra energia elettrica durante la notte.
Una tecnologia ancora in fase sperimentale
Ovviamente si tratta ancora di apparati sperimentali e servirà ancora molto lavoro per renderli efficienti, economici e soprattutto sostenibili.
In modo particolare si dovranno studiare quelli che sono i materiali migliori per la loro realizzazione.
Se per i tradizionali pannelli fotovoltaici si impiega il silicio, ottimo per l’assorbimento della luce, per i pannelli anti-solari non si è ancora capito bene quale sia il materiale più performante per le celle termo radioattive. Nel frattempo però, si stanno sviluppando dei dispositivi stratificati con più materiali, come oro e magnesio: gli scienziati hanno visto che questa composizione ha la capacità di irradiare l’energia accumulata, quando è colpita dai raggi solari, in direzioni molto specifiche.
Questa nuova tecnologia, che pare effettivamente rivoluzionaria, sembra avere dei limiti: infatti si pensa che si riuscirà ad arrivare ad un massimo di produzione di 1-2 watt per metro quadrato. Come detto non è granché, anche se ci sono diverse applicazioni che potrebbero comunque trarre beneficio anche da questa piccola quantità di energia.
Anche se si tratta ancora di un prototipo, questi nuovi pannelli anti-solari potrebbero rappresentare una delle soluzioni più innovative per la produzione green di energia elettrica.
E tu cosa ne pensi? Valuteresti l’idea di installarli in casa?
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