Non solo tetti: arriva il fotovoltaico galleggiante

Non solo tetti: arriva il fotovoltaico galleggiante

Sole e acqua, la combinazione vincente per produrre energia rinnovabile e sostenibile. Tutti i dettagli sull’innovazione del fotovoltaico galleggiante.

Tra la Romagna e la Toscana, i tetti delle case e delle aziende non bastano più: per produrre energia solare si usano anche altre superfici, come quelle del fiume Santerno. 

No, non è l’inizio di una storia di fantasia, ma l’idea innovativa che potrebbe rivoluzionare (ancora una volta) il settore delle energie rinnovabili. Ma come funziona un fotovoltaico galleggiante? E quali sono i vantaggi del suo utilizzo?

Che cos’è il fotovoltaico galleggiante?

Chiamato anche floating, il fotovoltaico galleggiante è un impianto solare a tutti gli effetti situato su delle superfici d’acqua, come fiumi, laghi, specchi d’acqua o bacini idrici. 

Una volta posizionati, i pannelli fotovoltaici sono in grado di catturare la luce solare e di trasformarla in energia elettrica, esattamente con un impianto fotovoltaico comune, per alimentare così le abitazioni e le imprese nei dintorni attraverso il collegamento diretto con la terraferma. 

Un modo diverso di produrre energia sfruttando la luce del sole, senza occupare terreno agricolo (o tetti) e massimizzando l’autoconsumo energetico

In modo particolare, a Santerno sono stati posizionati ben tre impianti fotovoltaici galleggianti in tre diverse zone, con lo scopo di produrre l’energia necessaria per alimentare le pompe di sollevamento dei vicini bacini idrici e per far arrivare l’acqua ai campi nelle vicinanze. 

In maniera molto simile hanno fatto anche in Trentino e in Sardegna, per un progetto che si prevede prenderà piede in tutte le regioni d’Italia. 

I vantaggi del floating

Il primo vantaggio dei pannelli fotovoltaici galleggianti riguarda sicuramente la maggiore resa di questa singolare tipologia di impianto. 

Questo perché il posizionamento sulla superficie d’acqua consente non solo di mantenere la temperatura sempre inferiore ai 25° anche nelle stagioni più calde (temperatura in cui il fotovoltaico raggiunge la massima efficienza), ma anche di captare maggiori quantità di luce grazie alla rifrazione dell’acqua. 

In termini più quantitativi, questo si riflette su una maggiore quantità di energia prodotta: secondo quanto riportato dagli esperimenti effettuati, il fotovoltaico galleggiante è in grado di produrre ben il 10% di energia in più rispetto ad un impianto a terra. 

A questo poi dobbiamo aggiungere anche che non è più necessario disporre di tetti o terreni agricoli in cui installare l’impianto, ma si possono sfruttare superfici spesso trascurate per la produzione di energia solare, come laghi, fiumi e bacini idrici. 

Inoltre, i pannelli fotovoltaici galleggianti: 

  • necessitano di una minor manutenzione. A differenza dei pannelli tradizionali collocati in zone più polverose, l’aria in prossimità dell’acqua ha una quantità limitata di polveri e quindi consente di ridurre al minimo il numero di interventi di manutenzione; 
  • possono essere raffreddati più facilmente evitando così il surriscaldamento; 
  • hanno un’installazione semplice in quanto non necessitano di particolari operazioni, come il livellamento o la posa di fondamenta che viene realizzata solitamente in quelli terrestri; 
  • la modularità. La struttura del fotovoltaico galleggiante permette di aggiungere sempre più moduli fino a raggiungere anche decine di Megawatt di potenza.

Qualsiasi sia la forma o la dimensione, produrre energia utilizzando un impianto fotovoltaico è sempre la scelta migliore, per il portafoglio e per l’ambiente. 

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