La resa dell’impianto fotovoltaico cala quando viene installato in una zona in cui l’aria è inquinata? I risultati dello studio condotto dal Centro ENEA di Portici e dall’Università Federico II di Napoli.
Che lo smog abbia un impatto sugli impianti fotovoltaici si intuisce, dal momento che tutti sappiamo che, quando l’aria è inquinata, le polveri sottili si accumulano e si depositano dappertutto, pannelli compresi.
Quello che ancora non sapevamo, è quanto la presenza delle polveri riesca a incidere sulla capacità di un impianto fotovoltaico di produrre energia.
A chiarire tutto ci hanno pensato il Centro ENEA di Portici e l’Università Federico II di Napoli, che si sono occupati di studiare la diminuzione della resa solare in presenza di polveri sottili.
A livello mondiale, altre ricerche in passato avevano descritto l’impatto dell’inquinamento sulla produzione di energia pulita.
In particolare nel 2017 lo studio elaborato dalla Duke University con la Indian Institute of Technology-Gandhinagar e l’University of Wisconsin dimostrò che in Cina, in India e nella penisola arabica la produzione fotovoltaica subiva perdite persino superiori al 25% a causa dell’inquinamento presente nei territori analizzati.
Ma un’indagine tutta tricolore ancora mancava.
Nello specifico, il nostro team di scienziati ha studiato l’impatto dell’inquinamento atmosferico sugli impianti nella città di Napoli.
Le valutazioni effettuate hanno impiegato i dati provenienti dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dell’ARPAC e quelli di COPERNICUS, programma di osservazione terrestre dell’Unione europea.
Ne è emerso che la riduzione dell’insolazione è strettamente correlata alla concentrazione di polveri sottili (PM2.5): il particolato disperde in maniera rilevante la radiazione proprio nel range di lunghezze d’onda in cui ci si aspetta che le celle solari funzionino al meglio.
Questo provoca per Napoli una perdita media annua di circa il 5% a causa solo del particolato fine dell’aria; ossia 66,20 kWh per metro quadrato di impianto fotovoltaico.
Ciò è dovuto al fatto che il particolato atmosferico, molto appiccicoso, è difficile da ripulire ed è in grado di bloccare i raggi solari molto più di quanto possano fare polvere e pollini.
Ovviamente la resa del fotovoltaico diminuisce all’aumentare dello smog, a dimostrazione del fatto che la produzione e il consumo di energia hanno estremamente bisogno di andare di pari passo con la salvaguardia dell’ambiente.
Ciò che serve è innescare un circolo virtuoso, in cui l’impiego sempre più diffuso di impianti e veicoli efficienti, alimentati ad energia pulita, riesca ad accantonare e, infine, ad eliminare tutti quei sistemi inquinanti e dannosi per noi e per l’ambiente.
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