Le aziende toscane puntano all’obiettivo 7 dell’Agenda ONU 2030 e scelgono sempre più spesso fonti energetiche pulite e accessibili.
La Toscana si fa sempre più green e mette in campo una strategia ad hoc per affrontare le nuove sfide economiche, ecologiche e sociali presentate dall’Agenda 2030.
Lo scopo è creare un nuovo modello di sviluppo che abbia la sostenibilità, l’universalità e l’integrazione come valori imprescindibili per la costruzione di un futuro migliore.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo che cos’è l’Agenda 2030 e cosa sta facendo la nostra regione per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Agenda 2030: cosa prevede?
L’Agenda 2030 è un programma sottoscritto nel settembre 2015 dai 193 Paesi membri dell’ONU che prevede il raggiungimento di ben 17 obiettivi globali di sviluppo sostenibile.
Tra questi troviamo la riduzione della povertà e la ridistribuzione delle risorse, ma anche la diminuzione dell’inquinamento e la promozione di un’agricoltura sostenibile, tutti risultati ottenibili attraverso lo sviluppo di un nuovo modello economico e produttivo circolare.
In questo, anche l’Italia sta giocando la sua partita.
Il nostro Paese ha infatti suddiviso questi obiettivi in 169 traguardi stabiliti dall’SNSvS, la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile ed ogni Regione è chiamata a rinnovare le proprie politiche economiche investendo fondi in tre principali aree: ambiente, economia e società.
L’obiettivo 7 nel mirino della Toscana: le aziende protagoniste
In modo particolare, l’obiettivo numero 7 dell’Agenda 2030 si focalizza sull’impiego di “Energia pulita e accessibile”, cioè che “sostiene l’accesso universale e affidabile a servizi di produzione energetica moderni a prezzi accessibili e mira ad un aumento della quota di energie rinnovabili nell’ambito delle energie globali”.
Si tratta di un obiettivo particolarmente importante, basti pensare che, stando ai dati 2020, il 52% dell’energia nel nostro Paese viene prodotta da fonti non rinnovabili, responsabili del 60% delle emissioni di gas serra.
Invece solo il 37,6% è generata da fonti pulite e rinnovabili.
È possibile cambiare questa situazione?
Sicuramente ogni privato cittadino può dare un contributo importante alimentando la propria abitazione con energia derivata da fonti alternative, ma sono le aziende che, attraverso l’uso delle rinnovabili, riusciranno ad incidere in maniera veramente significativa sulla riduzione dell’inquinamento.
La Toscana e l’energia green: gli incentivi della regione alle aziende
Ed è proprio per mettere in pratica l’SNSvS e per limitare l’impatto delle aziende sull’ambiente che la Toscana ha attuato una serie di politiche previste dall’art. 34 del D.Lgs. 152/2006 riguardanti le “Norme in materia ambientale”, volte a promuovere un modello di green economy e a ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali.
Un esempio è il Fondo Regionale di Garanzia, che consiste nella concessione di agevolazioni a garanzia di operazioni finanziarie per Micro, Piccole e Medie Imprese, Enti Locali o aziende sanitarie ed ospedaliere che investono nella riqualificazione energetica e nell’installazione di impianti fotovoltaici.
In pratica il Fondo garantisce fino all’80% delle spese ammissibili, fino ad un limite massimo garantito di 100 mila euro per le persone fisiche, fino a 375 mila euro per gruppi di imprese e fino a 250 mila euro per altri soggetti beneficiari.
Oltre alle iniziative regionali, sono previsti su tutto il territorio nazionale numerosi bandi di finanziamento per le aziende che decidono di investire nel settore energetico e che possono essere consultati direttamente sul sito della Regione Toscana.
In conclusione, le iniziative che permettono alle aziende di intraprendere un percorso decisamente più green non mancano, sia a livello regionale che nazionale.
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