Toscana rinnovabile, ben 272 comuni con impianti fotovoltaici. Il Report Comuni Rinnovabili 2023 di Legambiente

Toscana rinnovabile, ben 272 comuni con impianti fotovoltaici. Il Report Comuni Rinnovabili 2023 di Legambiente

Boom del fotovoltaico e ottime performance per le rinnovabili in Toscana: tutti i dati dal report di Legambiente.

Giusto pochi articoli fa parlavamo dei risultati raggiunti dalla provincia di Pisa, eletta come la più green di tutta la Toscana e di come i risultati di questa provincia fossero soltanto una delle conseguenze del piano strategico e delle agevolazioni messe in atto. 

Oggi la nostra regione Toscana si conferma tra le più performanti di tutta Italia dal punto di vista delle energie rinnovabili e, a confermarlo, sono proprio gli ultimi dati condivisi da Legambiente nel Report Comuni Rinnovabili 2023

Vediamo insieme i dati più importanti. 

Toscana rinnovabile: il trionfo del fotovoltaico

Come emerge dal Report di Legambiente, la Toscana ha registrato i risultati migliori rispetto a tutte le altre regioni d’Italia. 

Questo in particolare grazie al forte sviluppo, in tutto il territorio regionale, delle energie rinnovabili: a farla da padrone, in particolare, l’impianto di pannelli fotovoltaici che coinvolge ben 272 comuni in tutta la regione. 

Stando ai numeri, sono tanti i comuni toscani nei quali è presente almeno un impianto fotovoltaico, di grandi o piccole dimensioni: infatti, grazie alla flessibilità e alla convenienza di questa tecnologia, tantissime famiglie e imprese nell’ultimo anno hanno deciso di installare un impianto fotovoltaico su balconi, tetti, campi in stato di semi-abbandono, sfruttando la prolungata esposizione alla luce solare che riguarda moltissimi tra i comuni della regione.

Tra questi troviamo Capannori, Arezzo e Lucca, sul podio dei comuni che vantano la maggiore potenza installata con, rispettivamente, 4.783 kW, 2.970 kW e 2.794 kW installati. 

Certamente l’attenzione, la sensibilità e la ricerca di forme di produzione di energia alternative ai combustibili fossili derivano dalle recenti direttive dei governi, italiano ed europeo, e dagli incentivi economici messi in campo, ma soprattutto dalla capacità dei comuni toscani e delle aziende di capire quanto sia importante mettere in atto la tanto ambita svolta green, fondamentale per preservare il territorio dalle conseguenze dell’inquinamento ambientale e per creare nuovi posti e opportunità di lavoro.

Non a caso, secondo i dati Legambiente, in Toscana il 51% dell’energia prodotta deriva da fonti rinnovabili. 

A fare da traino per questi numeri lusinghieri è senza dubbio il forte contributo delle fonti di energia geotermica, sfruttata ormai da decenni in regione (specialmente nei dintorni di Larderello), ma anche di quella idroelettrica ed eolica (60 in totale, di diversa potenza e dispersi tra i territori di vari comuni), così come degli impianti che producono bioenergie a partire dalla lavorazione di biomasse solide, gassose e digestato (ben 93 comuni ne possiedono almeno uno).

Verso la conversione totale? Un sogno possibile

Questi numeri fanno ben sperare in vista di un futuro sempre più ecosostenibile: secondo quanto riferito dal Report di Legambiente, quasi la metà dei comuni toscani si possono definire autonomi da un punto di vista energetico, in quanto producono dosi di energia sufficienti ad alimentare tutto il proprio fabbisogno annuo. 

Il raggiungimento di questo traguardo, importante e non scontato, può quindi fungere da esempio per molte altre regioni italiane rimaste piuttosto indietro in questa corsa. 

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